Inviato: 24/09/2008 12:31:40
Data Ultima Modifica: 26/09/2008 23:20:23
Oggetto: casa prefabbricata
Messaggio:
francesca,
ogni buon tecnico dovrebbe eseguire preliminarmente delle prove sullo stato di conservazione del calcestruzzo, avendone nel bagaglio tecnico e culturale i mezzi per farlo.
nella realtà, purtroppo, spesso i tecnici sono fin troppo spesso dei commerciali che pensano alla conclusione dell'affare per intascare la loro parcella, quindi pensando ai propri interessi prima che a quelli dei loro clienti.
il fatto che noti delle piccole crepe può avere diverse origini: assestamenti, ritiri, piccoli cedimenti, movimenti delle aree circosanti (ad es. dovuti a passaggi di mezzi pesanti, ferrovie, metropolitane,...). la presenza di piccole crepe superficiali non è sempre indice di disastro possibile o presunto, sono pericolose invece quelle passanti. piuttosto se la casa in questione ha già diversi decenni significa che è stata ben costruita per cui se ci fossero dei difetti, questi sarebbero già venuti a galla da un bel pezzo.
devo dissentire con quanto affermato da archandrea: forse non conosce dei materiali speciali che, seppur decorativi, proteggono il cls da ogni possibile degrado dovuto ad agenti quali CO2, acqua, O2, cloruri, sbalzi termici, inquinamento, vicinanza a zone marine, aree fortemente industrializzate che immettono nell'aria grandi quantità di sostanze chimiche...e, in più, sono sì impermeabili, ma anche fortemente traspiranti (si parla di permeabilità dell'ordine di 50/g/mq/giorno). si lasciano quindi passare dai vapori pur rimanendo completamente stagni; ciò significa che nessun agente esterno può penetrarvi, il cls ne è preservato e quindi non degrada, neanche i ferri di armatura -preservandone l'integnità ed evitando ossidazioni-; inoltre permette al supporto di non assorbire, (ad es. piogge di stravento)e quindi mantiene intatta la sua performance energetica (un supporto asciutto "isola", un supporto umido "conduce"); supporti asciutti significa: niente muffe e condense, meno manutenzioni, maggiore abitabilità e durabilità, confort abitativo.
prove di degrado su strutture in cls così trattate, personalmente effettuate, dimostrano che rivestimenti di questo genere hanno protetto, e proteggono tutt'ora, ottimamente e continuativamente cls posati trent'anni fa: la profondità di carbonatazione, misurata, era inferiore a 1mm (normalmente la carbonatazione procede di circa 1 mm all'anno).
nello specifico il trattamento superficiale effettuato era nelle stesse condizioni di partenza, essendo anche autopulente.
devo d'altronde convenire che spesso la scelta dei rivestimenti esterni viene affidata al "pittore" il quale concorre con altre imprese "a chi propone il massimo ribasso": inevitabilmente si scelgono rivestimenti al quarzo, idropitture, graffiati...e un sacco di altre schifezze decorative che nulla hanno a che fare con protettivi di qualità anticarbonatazione o antinquinamento.
pochi comprendono che il rivestimento esterno rappresenta la "prima" barriera di contrasto ai fenomeni di degrado, e, proprio come la "pelle" che riveste il nostro corpo, preserva da attacchi indesiderati tutto ciò che sta all'interno.
troppo spesso, quindi, il rivestimento esterno, è relegato ad una pura funzione decorativa, invece che protettiva.
a cosa servono i tecnici (ing. arch. geom. dl...)??
dalla mia esperienza, ormai ventennale, posso affermare: ad incassare le parcelle.
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